Gli esseri umani non si differenziano solo per l’anatomia
esterna, ma anche per quella degli organi interni. Cuori, fegati, intestini e
frattaglie varie, non sono del tutto uguali per forma e funzione, come non lo
sono nemmeno nei gemelli monovulari - che, peraltro, si differenziano per le
impronte digitali. Di certo, escluse le apparenze, la componente che ci
distingue di più gli uni dagli altri è quel chilo abbondante di materia
gelatinosa racchiuso dentro il nostro
cranio: il cervello. Al momento, sebbene quest’organo sia in gran parte
ancora misterioso, sappiamo che regola ogni attività organica e mentale,
conscia o involontaria. La sua struttura di base, infatti, è determinata da un
codice genetico comune che conferisce a tutti la capacità di respirare,
digerire, muoversi, pensare, parlare, creare.
La cosa meravigliosa del cervello umano – che peraltro mantiene molte
caratteristiche di specie animali assai più antiche della nostra – è la sua
notevole possibilità di modificarsi in seguito all’esperienza. Qualunque tipo
di stimolo – pensieri, emozioni, cibi, sostanze chimiche, posture e movimenti -
agisce sul cervello. Quanto più gli stimoli si ripetono uguali, tanto più i
cambiamenti si stabilizzano, trasformando il nostro modo di essere, sentire e
agire. Così, poiché siamo animali culturali e fondiamo su pensiero e
comunicazione l’evoluzione personale e sociale, se ci interessa vivere meglio
c’è qualcosa di ancora più importante che evitare il cibo-spazzatura: imparare
a riconoscere le idee-spazzatura.
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